Il collettivo femminista lo l’8 ogni giorno invita tutte le donne interessate a incontrarsi per discutere insieme della mobilitazione verso lo sciopero femminista del 14 giugno 2023
AVS21 è un furto e un inaccettabile attacco ai diritti di noi donne
Il risultato non deve però scoraggiarci. La netta vittoria nei cantoni romandi e in Ticino, così come i risultati positivi di alcune grandi città della Svizzera tedesca, lancia un segnale chiaro: il rifiuto di AVS21 ha prevalso in tutte quelle regioni e quelle città in cui più forte è stata negli ultimi anni la mobilitazione femminista. Per questo è importante riprendere la nostra lotta e ricostruire un movimento che, come nel 2019, sia in grado di imporsi nelle strade, nelle piazze, nei nostri luoghi di lavoro e di vita. organizzarci per scendere nuovamente in strada, per scioperare e rivendicare migliori condizioni di vita, la nostra autodeterminazione e i nostri diritti inalienabili.
La condizione e i diritti di noi donne sono sempre più minacciati
La pandemia prima e ora la crisi economica e sociale hanno pesanti conseguenze sulla vita di noi tutte. I nostri salari sono sempre più bassi di quelli maschili, le nostre condizioni di lavoro sono più precarie, il lavoro di cura e di riproduzione sociale che svolgiamo gratuitamente nelle nostre case o con salari miseri nei servizi sanitari e sociali non viene né riconosciuto né valorizzato. L’inverno che ci aspetta sarà molto difficile, la crisi energetica e l’aumento dei prezzi andranno a colpire chi già oggi è maggiormente penalizzato e impoverito e quindi ancora una volta noi donne.
Anche i nostri diritti civili e democratici sono sempre più sotto attacco. Si stanno diffondendo ideologie reazionarie e maschiliste che vogliono controllare i nostri corpi e la nostra vita. La violenza maschile sulle donne è in continuo aumento: aggressioni, molestie, stupri, femminicidi continuano senza che le istituzioni adottino strumenti e misure efficaci. Senza dimenticare le guerre, in Ucraina e non solo, che si combattono anche sui corpi delle donne. E la pesante repressione delle donne che nel mondo si battono per i loro diritti, come avviene oggi in Iran.