Abbiamo sempre creduto, o forse è meglio dire che ci hanno fatto credere, che il lavoro sia un elemento essenziale per il nostro benessere psico-fisico. È, infatti, anche attraverso la professione che ci costruiamo un’identità e un ruolo sociale.
Negli ultimi anni però, un po’ in tutto il mondo, sempre più persone hanno inoltrato le dimissioni per sfuggire a condizioni di sfruttamento divenute sempre più inaccettabili e ad ambienti professionali spesso nocivi, iniqui, violenti e tossici.
Ma quali sono le ragioni profonde di questo fenomeno? Cosa spinge lavoratori e lavoratrici a lasciare il proprio posto di lavoro senza per forza avere un’alternativa migliore? Quali sono le implicazioni di una scelta di vita come questa? Esiste una dimensione di genere e una prospettiva femminista che permette di comprendere e contestualizzare il fenomeno delle “Grandi dimissioni”?
Di questo parleremo con Francesca Coin, sociologa e docente universitaria, autrice del libro Le grandi dimissioni. Il nuovo rifiuto del lavoro e il tempo di riprenderci la vita, pubblicato da Einaudi nel 2023.
La serata di discussione si inserisce nel percorso di riflessione e analisi del lavoro delle donne che il Collettivo Io l‘8 ogni giorno ha promosso negli ultimi mesi. Percorso che ha visto intervenire le studiose e militanti femministe Danielle Axelroud, Kate Lindley, Leopoldina Fortunati e Silvia Federici, sul tema del lavoro non remunerato e di cura delle donne. Chiara Diavoli e Valeria Traditi, autrici del libro “Il lavoro diseguale“, ci hanno parlato del tema delle disuguaglianze presenti nel mondo del lavoro salariato tra uomini e donne e Sara Farris, professoressa di sociologia alla Goldsmith University di Londra che ha approfondito la relazione tra classe, genere e femminismo.
Nel suo libro Francesca Coin offre un’analisi approfondita del fenomeno delle dimissioni volontarie, attraverso molte testimonianze di lavoratori e lavoratrici, fornendo uno spaccato impressionante sulla realtà delle condizioni di lavoro attuali. Le grandi dimissioni diventano infatti una risposta ad un mondo del lavoro sempre meno gratificante, a condizioni di sfruttamento insopportabili e ambienti lavorativi malsani. In un’ottica di genere si pone qui l’annosa questione del lavoro come elemento di emancipazione per le donne o come elemento di ulteriore sfruttamento e sottomissione.
L’evento sarà quindi un’opportunità per discutere delle dinamiche di genere in relazione alle grandi dimissioni e per esplorare il ruolo del lavoro nella costruzione dell’identità sociale e personale.
L’appuntamento è per venerdì 2 febbraio presso la Sala E del Palazzo Congressi a Lugano.
Dopo il dibattito, sarà possibile continuare la discussione in modo informale con un aperitivo.