A una settimana del nuovo sciopero femminista del 14 giugno 2023 il collettivo femminista Io l’8 ogni giorno invita tutte le donne* alla Liber-Azione dal lavoro invisibile in Piazza Manzoni a Lugano dalle ore 12.00.
In questo anno in cui l’aumento del costo della vita ha colpito tutte e tutti ma soprattutto le fasce più fragilizzate della società, quindi le donne, e in cui le preoccupazioni su come arrivare a fine mese sono divenute una realtà per una porzione sempre più ampia della popolazione, abbiamo voluto mettere al centro delle nostre riflessioni ad azioni il problema della povertà femminile, causato in primo luogo dal fatto che siamo ancora noi donne a doverci far carico della maggior parte del lavoro invisibile non retribuito, ossia di tutto quell’indispensabile lavoro domestico e di cura senza il quale non potrebbe esistere nessun’altra attività produttiva.
Siamo stufe e siamo stanche di lavorare il doppio e di ricevere uno stipendio a metà!
Noi donne lavoriamo sempre di più, sia nel settore del lavoro (mal)pagato sia nella sfera della riproduzione sociale.
Le recenti politiche di austerità e l’erosione di servizi essenziali per le donne e l’infanzia sono dei duri attacchi, perché fanno ricadere sulle nostre spalle tutta una serie di attività di cura incrementando il nostro carico di lavoro non pagato.
L’aumento a 65 anni dell’età di pensionamento delle donne è stato un furto nei nostri confronti: le nostre rendite sono ancora le più misere perché il sistema di previdenza vecchiaia (in particolare il secondo pilastro) è strutturato sulle carriere tipiche del lavoratore maschile, discriminando noi donne che ci facciamo carico del lavoro riproduttivo non pagato. Per questo durante la pensione, le donne percepiscono mediamente il 37% in meno degli uomini!
Abbiamo il congedo maternità più breve d’Europa e sono ancora numerose le madri che vengono licenziate al rientro al lavoro!
I settori professionali ‘femminilizzati’ sono ancora tra i peggio remunerati e i più precari: le condizioni tipiche del lavoro invisibile stanno infatti invadendo anche il lavoro retribuito, a partire dai settori della cura e dei servizi alle persone, dove troviamo sempre più spesso forme di lavoro non retribuito, precario, a cottimo, su chiamata.
Vogliamo più soldi e più tempo per le nostre vite.
Lottiamo per un sistema sociale ed economico che metta al centro il lavoro di riproduzione sociale.
Non crediamo alla favola di una conciliazione famiglia-lavoro che è funzionale al mantenimento di una società capitalistica e patriarcale e che continua a pesare solo sulle nostre spalle.
Vogliamo una riduzione per tutte e tutti dell’orario di lavoro.
Vogliamo un’equa condivisione tra uomini e donne del lavoro domestico e di cura.
Vogliamo congedi maternità degni di questo nome, vogliamo congedi parentali e di cura.
Vogliamo anche maggiori servizi, di qualità, gratuiti e che garantiscano buone condizioni di lavoro e salariali.
Vogliamo che tutto il nostro lavoro sia riconosciuto a valorizzato.
Vogliamo rendite di vecchiaia dignitose.
Lo sciopero femminista è uno sciopero da tutte le forme di lavoro svolto dalle donne, quello pagato e anche quello non pagato. Per rendere visibile il valore di questo lavoro di riproduzione sociale, abbiamo creato sul nostro sito un modulo da compilare per calcolare la propria fattura per il lavoro domestico e di cura svolto da ciascuna di noi. Invitiamo tutte le donne a compilarlo, ad inviarci la fattura e portarla con sé allo sciopero.
E invitiamo anche tutte a ritrovarsi a Lugano dalle ore 12.00 in Piazza Manzoni per scioperare e liberarci insieme dalle catene del lavoro invisibile. Ci sarà un picnic femminista, tempo per riposarsi, flashmob, giochi e rivendicazioni… e poi andremo tutte insieme alla manifestazione prevista dalle 17.30 a Bellinzona.
Portate con voi i simboli del lavoro domestico e di cura: pentole, padelle, mestoli, scope, stracci,…
Il 14 giugno astieniti da qualsiasi forma di lavoro produttivo e riproduttivo!

