Il Lavoro invisibile

30 Maggio 2023 | Lottiamo ogni giorno

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Cos’è il Lavoro invisibile

Il “lavoro invisibile” si riferisce all’insieme delle attività che spesso non sono riconosciute, valorizzate o retribuite adeguatamente nella società; è per questo che si parla anche di “lavoro gratuito”. Queste attività possono comprendere: le faccende domestiche, la presa a carico emotiva, la cura delle persone vicine, il volontariato, l’agricoltura di sussistenza, e molte altre. La percezione di queste attività esce al di fuori di quello che viene concepito come “lavoro” ed è da ciò che deriva il suo carattere invisibile. Inoltre, questo lavoro non è contabilizzato nelle statistiche economiche e le sue cause e conseguenze (economiche e sociali) restano escluse dall’arena delle decisioni politiche, impedendo alle persone che effettuano questo lavoro di usufruire di diritti e di essere difese da abusi. Il lavoro invisibile è stato spesso tematizzato attraverso la lente del lavoro domestico. Per “lavoro domestico” si intendono le attività che vengono svolte all’interno della casa per mantenere il funzionamento del nucleo familiare e dell’ambiente domestico; la pulizia, la cucina, il lavaggio dei vestiti, la cura dell’infanzia, l’organizzazione delle finanze familiari e molte altre responsabilità connesse alla gestione del focolare domestico. La sua invisibilità deriva dal fatto che il lavoro domestico non viene retribuito, ma viene considerato un compito “naturale” o un dovere assegnato alle donne in virtù dei ruoli di genere tradizionali, i quali però non sono altro che delle costruzioni sociali.

Perché è importante parlarne: la riproduzione sociale

Il lavoro domestico svolge un ruolo fondamentale nella riproduzione sociale (ovvero nelle attività che ci permettono di sopravvivere e vivere come società) e nel funzionamento della società nel suo complesso. Se durante la nostra crescita, e non solo, abbiamo potuto mangiare, giocare, piangere, essere curatə, godere di spazi e di vestiti puliti, è grazie al lavoro domestico. Il lavoro domestico riproduce la società; produce degli esseri umani in tutte le loro dimensioni (fisiche, sociali, culturali, …). La nostra stessa esistenza è dovuta al lavoro domestico; il lavoro di cura e di accudimento per farci crescere e poter vivere.

È necessario allora pensare il lavoro invisibile come fondamentale poiché esso (ri)produce la ricchezza responsabile di ogni altro tipo di ricchezza monetaria: i/le lavoratori/ici. Le persone che generano capitale economico sono state create e curate principalmente da donne il cui lavoro non è retribuito perché non riconosciuto come tale. Tuttavia è grazie a questo lavoro che il capitale economico esiste e che il nostro sistema basato su quest’ultimo può andare avanti.

Perché parlarne oggi?

Perché oggi in Svizzera il lavoro invisibile è ancora maggiormente diviso in funzione del genere e perché questo lavoro genera miliardi di franchi, che però non finiscono mai nelle tasche di chi lo esercita. Le donne prendono a carico ancora la maggior parte del lavoro domestico all’interno delle famiglie, e non solo, e il nostro sistema lavorativo attuale conta sulla sua esistenza.

Ecco qualche esempio:

  • Le persone che lavorano a tempo parziale sono per la maggior parte donne. Lavorare a tempo parziale può essere una scelta, ma spesso ci sono fattori economici, sociali e culturali che impediscono alle donne di lavorare a tempo pieno. Uno di questi è l’aspettativa sociale che vuole che queste siano le principali curatrici della casa e della prole.
  • Queste aspettative sociali e la devalorizzazione del lavoro domestico contribuiscono a devalorizzare tutti i lavori connessi a quest’ultimo. Le persone impiegate (non dirigenti) nell’ambito delle cure e del sociale e dei servizi (principalmente donne) si confrontano a rimunerazioni basse, a sfruttamenti e a discriminazioni. Le attività socialmente attribuite alle donne vengono pagate  poco nel mercato del lavoro remunerato.
  • Il fatto che il congedo paterno pagato sia molto più corto di quello materno non fa che rinforzare il ruolo sociale assegnato alle donne e rende più complicata la futura (e eventuale) ripresa del lavoro.
  • Ecc. (disparità salariale, minori prestazioni AVS, dipendenza economica, …)!

Chi ce ne parla?

Silvia Federici (online)

Nel suo ambito, è una delle teoriche e attiviste più riconosciute. Silvia Federici ha svolto un ruolo significativo nel movimento femminista e nella teoria marxista. È particolarmente conosciuta per i suoi contributi nel campo della teoria femminista e dell’economia politica. Federici è stata una delle fondatrici del movimento “Wages for Housework” (Salario per il lavoro domestico) negli anni ’70. Questo movimento promuoveva la consapevolezza riguardo al valore economico del lavoro domestico e il riconoscimento delle donne come lavoratrici all’interno del sistema capitalistico. 

Sentirla in diretta in video-conferenza è davvero un’opportunità da cogliere!

Leopoldina Fortunati (in presenza)

Leopoldina Fortunati è una sociologa, teorica femminista e attivista italiana. È nota per i suoi contributi nel campo degli studi di genere, delle tecnologie della comunicazione e dell’economia politica. Fortunati mette in luce l’importanza per il funzionamento capitalistico del lavoro riproduttivo e del lavoro domestico effettuato dalle donne. All’interno della lotta italiana per il “salario al lavoro domestico” degli anni ’70, Fortunati condividerà con noi le diverse dimensioni dell’emergere di questa battaglia.

La sua presenza è un’occasione speciale per discutere di tutto ciò insieme!

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