Io l’8 ogni giorno…e il 14 giugno sciopero!
Il lavoro di cura ossia il lavoro domestico non retribuito, l’accudimento dell’infanzia e l’assistenza alle persone bisognose, è sempre stato svolto prevalentemente dalle donne. Essendo un lavoro invisibile e svolto “per amore”, non riceve nessun reale riconoscimento sociale ed economico.
Le professioni nel settore della cura e dell’assistenza sono mestieri con un alto tasso di presenza femminile, sono tradizionalmente mal pagati e sono spesso svolti da persone soggette a molteplici discriminazioni, come le donne migranti.
Per la maggioranza delle donne il lavoro di cura non retribuito a casa ha un impatto nella vita familiare, lavorativa e sociale: questo doppio onere molto spesso costringe le donne a ridurre il loro carico di lavoro retribuito. Per questo motivo, è stato calcolato recentemente, le donne guadagnano il 43,2% in meno rispetto agli uomini nel corso della loro vita.
Nel nostro sistema pensionistico peraltro, solo il salario derivante da un’attività lavorativa costituisce la pensione. Chi non svolge un’attività lucrativa non ha diritto a versare il 3° pilastro e in seguito ha solo un’AVS minima e nessuna cassa pensione.
Le donne che hanno un’attività professionale ridotta a causa del lavoro di cura rischiano di finire nella povertà durante la vecchiaia e di non riuscire a sopravvivere senza l’aiuto di parenti o dello Stato.
Questa povertà in età avanzata colpisce soprattutto la popolazione femminile.
In Svizzera mediamente le donne ricevono il 37% in meno di pensione, una differenza di quasi 20.000 franchi all’anno.
Chiediamo che questa discriminazione economica venga colmata al più presto.
Le donne devono ricevere una pensione equa se svolgono tutto il lavoro non retribuito per il benessere della società. Il lavoro di cura deve quindi essere meglio riconosciuto nelle leggi del lavoro, nei diritti salariali salari e nelle assicurazioni sociali.
In generale, il lavoro retribuito e non retribuito deve essere ripartito in modo più equo tra tutti i generi e tutte le classi socio-economiche. Ciò implica anche che le professioni di cura e assistenza ricevano condizioni di lavoro e salari migliori!
Diventare madre in Svizzera nel 2023? Poco attraente!
❌ 68 % in meno di stipendio
❌ 35 % in meno di pensione
❌ 28,7 ore di lavoro di cura non retribuito a settimana
Tra meno di un mese, il 14 giugno 2023, ci sarà un altro sciopero nazionale femminista in tutta la Svizzera. Il collettivo Io l’8 ogni giorno invita le madri e tutte le altre donne* ad interrompere qualsiasi tipo di attività produttiva e riproduttiva in quella giornata e a raggiungerci in piazza a Bellinzona.
Conferenza sul lavoro di riproduzione sociale
Il nostro cammino verso la giornata di sciopero del 14 giugno 2023 prosegue con una seconda serata sul lavoro invisibile, insieme a due teoriche femministe di fama internazionale. Il 31 maggio alle 20.00, presso Palazzo dei Congressi a Lugano parleremo di riproduzione sociale e lotte femministe con Leopoldina Fortunati (in presenza) e Silvia Federici (in collegamento video).