Oggi, a un mese allo sciopero femminista, ricorre per la 106 esima volta la Festa della Mamma in Svizzera. In questa occasione alle mamme viene portata la colazione a letto, le si regalano fiori e cioccolatini, spesso accompagnati da particolari affermazioni di affetto. È una specie di “carnevale delle madri”, perché per un giorno si tenta di invertire i ruoli, cercando di servire e coccolare la mamma, mentre per gli altri 364 giorni riteniamo sia scontato che lei lo faccia per noi.
La Festa della Mamma è la festa nella quale si celebra lo sfruttamento delle donne, nella quale si cerca di ricompensare con gesti al limite del patetico tutto il tempo, tutto il lavoro, tutta la cura che esse elargiscono quotidianamente per il benessere altrui.
Ad oggi è cambiato ben poco per quanto concerne la distribuzione di genere del lavoro domestico e di cura. Secondo le statistiche, le donne svolgono due terzi del lavoro non retribuito. O forse anche di più, perché noi donne sappiamo quanto è difficile cronometrare tutto il lavoro riproduttivo e il carico mentale ad esso associato, che assorbono tantissimo tempo della nostra giornata e spesso non riusciamo a capire in che momento finisca precisamente il nostro lavoro, soprattutto se è mosso da sentimenti di affetto.
All’interno delle famiglie, in particolare quando ci sono figli piccoli, questo lavoro non pagato pesa quasi unicamente sulle spalle delle donne: la parità in casa è ancora un miraggio lontano.
Ed è proprio questo lavoro riproduttivo che permette all’umanità di andare avanti: noi donne prepariamo il cibo, puliamo, ci prendiamo cura dell’infanzia e delle persone anziane, laviamo i vestiti, facciamo la spesa ecc., ed è così in tutto il mondo.
Il patriarcato è così ben radicato e strutturalmente presente a livello globale che noi donne molto spesso non ci rendiamo nemmeno conto delle fatiche e dei sacrifici che facciamo gratuitamente e delle aspettative che la società ha verso di noi. L’ordine patriarcale prevede infatti che le donne svolgano il lavoro riproduttivo per amore. Le mamme, ma anche le altre donne, restano ancora oggi gli “angeli del focolare”. Questo tipo di lavoro ha un altro tratto assillante: è invisibile, è un lavoro che sfugge alle dinamiche del mercato e che non permette a chi lo riceve di riconoscerlo e di apprezzarlo. Nel giorno dedicato alla Festa della Mamma è particolarmente evidente come questo tratto della nostra società sia difficile da superare e come sia quasi impossibile da mettere in discussione.
AUGURI A TUTTE LE MAMME!
Per festeggiare oggi il patriarcato regala alle mamme un buono: vale una vita di lavoro domestico e di cura non retribuito!
Perché in realtà il regalo lo stanno facendo le mamme e le donne alle Stato e alla società, “donando” ogni anno in Svizzera 6.5 miliardi di ore di lavoro non remunerato!
Esattamente tra un mese ci sarà un altro sciopero femminista in Svizzera. Il collettivo Io l’8 ogni giorno invita le madri e tutte le altre donne* ad interrompere qualsiasi tipo di attività produttiva e riproduttiva in quella giornata e di raggiungerci in piazza a Bellinzona.
Conferenza sul lavoro di riproduzione sociale
Il nostro cammino verso la giornata di sciopero del 14 giugno 2023 prosegue con una seconda serata sul lavoro invisibile, insieme a due teoriche femministe di fama internazionale. Il 31 maggio alle 20.00, presso Palazzo dei Congressi a Lugano parleremo di riproduzione sociale e lotte femministe con Leopoldina Fortunati (in presenza) e Silvia Federici (in collegamento video).