Le donne che lavorano per il Comune di Lugano guadagnano veramente di più dei loro colleghi?
Pochi giorni fa il Municipio di Lugano ha presentato un comunicato stampa informando che, da un’analisi commissionata (?), è emersa una differenza salariale del 0.9% in favore delle donne. Nel contempo informa anche che il divario salariale è del 15.2% a sfavore delle donne, che si traduce in una differenza salariale di meno 1’074 fr. mensili per le donne.
Recentemente sono stati pubblicati i dati sulla differenza retributiva effettiva in Svizzera che ammonta al 43% (!). La differenza mediana del 15.2% secondo l’analisi pubblicata dal Municipio sarebbe per lo più riconducibile al fatto che gli uomini percepiscono delle indennità perché lavorano a turni.
L’analisi presentata tralascia la presentazione della distribuzione delle donne sulla scala salariale. Non è dato sapere se le donne sono maggiormente presenti nelle fasce salariali basse e quante donne siano collocate nella parte alta della scala salariale; e nemmeno quante donne lavorino a tempo parziale e come siano distribuite le percentuali globali fra i generi.
I salari paragonati sono funzioni dello stesso tipo. Il Municipio dichiara di monitorare l’accesso delle donne a posizioni di responsabilità, ma non ne comunica l’esito.
Rispetto alla differenza salariale che emerge e che si quantifica in più di 1’000 fr. mensili (apparentemente legata all’indennità per lavoro a turni) il Municipio non si domanda perché le donne non abbiano accesso alle professioni pianificate a turni?
Nonostante il Comune disponga di un servizio extrascolastico esemplare per il Ticino, è evidente che i servizi attuali non sono sufficienti per permettere alle donne di svoglere lavori a turni.
L’assenza di strutture che possano accudire le bambine e i bambini durante le ore serali, la notte, l’inizio della mattina e durante il weekend è probabilmente troppo penalizzante per le donne. Svantaggio al quale si aggiungono anche pregiudizi culturali che vogliono le donne sempre vicine al focolare e ai figli in quelle fasce orarie.
Il Comune, ma in generale tutta la comunità, ha bisogno delle donne che possano lavorare in fasce orarie non comuni, ma nessuno si chiede come le madri lavoratrici possano organizzarsi per svolgere, ad esempio, un turno notturno in ospedale, o un turno che inizia alle 6:00 in casa anziani, un turno di soccoritrice dell’ambulanza, o ancora un turno notturno come poliziotta.
Tutti servizi strettamente essenziali. È molto probabile che le donne che rendono questo tipo di servizio alla società debbano destreggiarsi fra parenti, babysitter, famiglie diurne e altri servizi privati. Sorge il dubbio che per molte non sia comunque considerato fattibile lavorare a turni.
Per poter diventare un datore di lavoro all’avanguardia per tutte le donne, Lugano dovrebbe monitorare il benessere generale delle lavoratrici sul posto di lavoro, aprire un servizio specializzato che possa accogliere le segnalazioni di molestie sul posto di lavoro, di mobbing, di altri problemi sul lavoro e delle malattie riconducibili al lavoro.
Dopo la votazione che ha deciso di innalzare l’età pensionabile delle donne di un anno, il Comune di Lugano si sta interessando a quante donne possano effettivamente beneficiare di un prepensionamento o, generalmente, di una pensione dignitosa? Mantiene in servizio anche donne vicine alla pensione? Cerca delle attività alternative adeguate per le donne vicine alla pensione che fanno attività ritenute (anche se non riconosciute) logoranti?
Il Comune di Lugano sta pensando di estendere il congedo maternità? Sta cercando di abbassare il tempo di lavoro delle dipendenti e dei dipendenti o almeno delle lavoratrici e dei lavoratori con bambini e con anziani non autosufficienti a carico (secondo il modello vodese)?
Il Comune di Lugano sta pensando di ripristinare l’indennità di economia domestica per i redditi bassi con figli fino ai 15 anni?
Come collettivo Io l’8 ogni giorno ci poniamo tante domande, alle quali l’analisi presentata non dà risposte, ma che ha permesso al Municipio di Lugano una bella azione mediatica di “pinkwashing”…. ma le dipendenti del Comune di Lugano, si sentono veramente così fortunate?