La voce della rivoluzione

2 Ottobre 2022 | Global Sisterhood

Qui di seguito riportiamo la traduzione in italiano del testo letto da S. durante il presidio di solidarietà con le donne e il movimento di protesta in Iran organizzato a Lugano dal collettivo Io l’8 ogni giorno in collaborazione con la comunità Iraniana in Ticino.


Oggi siamo qui per essere la voce della rivoluzione del popolo iraniano, in particolare delle donne coraggiose dell’Iran e di colei che ne è divenuta simbolo: Mahsa Amini. 

Siamo qui per essere la voce di chi è in prigione per motivi politici, la voce di chi viaggiava sull’aereo ucraino abbattuto in Iran, la voce delle persone morte a causa del crollo dell’edificio Metropol ad Abadan…. 

Siamo qui per essere la voce del Kurdistan affogato nel sangue – in questo momento sotto attacco da parte dei barbari lanciarazzi del regime iraniano. 

Siamo qui per essere la voce delle donne, degli uomini, dei bambini e delle bambine oppresse dell’Afghanistan, della Siria e dell’Iraq. 

Noi, popolo dell’Iran, protestiamo!


Vogliamo che la religione sia separata dalla politica. Non vogliamo che la religione abbia il controllo sul nostro popolo, in nome di nessuno. Perché la religione è una scelta privata di ogni persona.
Vogliamo vivere una vita normale avendo la libertà di parlare, di pensare, di indossare ciò che vogliamo.

Protestiamo contro un futuro oscuro e contro la dipartita dei giovani e delle giovani.
Protestiamo contro il saccheggio delle risorse naturali e nazionali.
Protestiamo contro l’enorme corruzione e il silenzio delle autorità.
Protestiamo contro il colonialismo di Russia e Cina.

Governi europei, Nazioni Unite, America, Russia, Cina, Inghilterra, Canada, ascoltate, aprite gli occhi, basta, basta far finta di nulla, svegliatevi, svegliatevi e smettete di assecondare questo regime assassino e terrorista. 

43 anni di sostegno a questi assassini sono sufficienti. 

Il popolo iraniano non vuole questo regime dittatoriale. 

Il regime iraniano è una minaccia globale per la sicurezza della regione e la pace nel mondo. 

Non c’è più tempo per le parole. È ora di agire, subito. 

Il primo passo è chiudere le ambasciate della Repubblica dittatoriale dell’Iran ed espellere gli ambasciatori del regime iraniano in tutti i Paesi europei. Noi iraniani non vogliamo questa dittatura. 

Chiediamo al governo svizzero di porre fine al suo ruolo di mediatore tra il governo dittatoriale dell’Iran e gli Stati Uniti e di stare dalla parte del popolo iraniano.

Vergogna a chi chiude gli occhi. Vergogna a chi asseconda questo regime. 

Oggi è il giorno dell’unità per l’Iran e per tutti i popoli del mondo, siamo uno, siamo uno.

Viva la libertà. Viva l’Iran, la libertà è certa.

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