Il collettivo femminista Io l’8 ogni giorno esprime tutta la sua rabbia e indignazione per il risultato della votazione su AVS21, un risultato che avrà pesanti conseguenze sulla vita delle donne e in particolare delle lavoratrici dei settori meno valorizzati e meno retribuiti. Lo scarto così ridotto tra il fronte del sì e quello del no dimostra tuttavia come un’ampia porzione della popolazione non è disposta ad accettare nuovi attacchi ai diritti delle donne e, più in generale, delle lavoratrici e dei lavoratori. La prospettiva dell’innalzamento per tutte e tutti a 67 anni dell’età di pensionamento dovrà dunque essere per un po’ accantonata.
Anche la netta vittoria dei referendisti nei cantoni romandi e in Ticino, così come i risultati positivi di alcune grandi città della Svizzera tedesca, lancia un segnale chiaro: il rifiuto di AVS21 ha prevalso in tutte quelle regioni e quelle città in cui più forte è stata negli ultimi anni la mobilitazione femminista.
Riteniamo, dunque, che sia importante riprendere la nostra lotta e ricostruire un movimento che, come nel 2019, sia in grado di imporsi nelle strade, nelle piazze, nei nostri luoghi di lavoro e di vita per rivendicare migliori condizioni di vita, la nostra autodeterminazione e i nostri diritti inalienabili.
La condizione e i diritti delle donne sono sempre più minacciati!
La pandemia prima e la crisi economica e sociale poi hanno pesanti conseguenze sulla vita di noi tutte.
I nostri salari sono sempre più bassi di quelli degli uomini, le nostre condizioni di lavoro sono più precarie e meno garantite, il lavoro di cura e di riproduzione sociale che svolgiamo gratuitamente nelle nostre case o con salari miseri nei servizi sanitari e sociali non viene né riconosciuto né valorizzato in modo adeguato. L’inverno che ci aspetta sarà inevitabilmente molto difficile, la crisi energetica e l’aumento dei prezzi comporteranno un aumento della vulnerabilità e della povertà andando a colpire chi già oggi è maggiormente penalizzato e impoverito e quindi ancora una volta noi donne.
Oltre all’attacco ai diritti economici e sociali subiamo un attacco ai nostri diritti civili e democratici.
Stiamo assistendo al ritorno prepotente di una cultura maschilista e omofoba che nega il diritto all’autodeterminazione dei nostri corpi. Una cultura che spesso si traduce in atti di violenza indiscriminati sulle donne: gli episodi di violenza, anche efferata, o di molestie sono purtroppo all’ordine del giorno. Una violenza che è strutturale e funzionale al mantenimento di un sistema sociale basato sulla discriminazione e sullo sfruttamento delle donne.
A tutto questo si aggiunge la guerra in corso alle porte del nostro paese, una guerra che si combatte anche sui corpi delle donne.
Tutti questi motivi ci portano a voler ricostruire un importante movimento femminista anche in vista del prossimo sciopero delle donne previsto per il 14 giugno 2023.
Pensiamo che sia urgente incontrarsi e discutere per iniziare ad organizzare insieme la mobilitazione del prossimo anno e il cammino verso il nuovo sciopero femminista.
Per questo invitiamo tutte le donne interessate a una riunione che si terrà
Giovedì 20 ottobre alle ore 20.00
Allo spazio Ado di Besso
Il collettivo Io l‘8 ogni giorno, inoltre, parteciperà questo mercoledì 28 settembre alle 17.30 a Bellinzona alla manifestazione contro i tagli pensionistici dell’IPCT, solidali con le salariate e i salariati toccati dai tagli e per ribadire la nostra rabbia verso AVS21 e chi l’ha promossa!
Collettivo femminista Io l’8 ogni giorno