Il Feminist Anti – War Resistance (FAR) è un gruppo femminista nato in Russia nel febbraio del 2022 per protestare contro l’invasione dell’Ucraina. Immediatamente il FAR è divenuto uno dei principali movimenti di resistenza e opposizione civile russa contro la guerra in Ucraina e il suo appello ha avuto un’eco internazionale.
Riportiamo qui di seguito e sosteniamo il Manifesto di resistenza femminista contro la guerra dei collettivi spagnoli e latinoamericani pubblicato il 14 marzo 2022*.
Il collettivo Io l’8 ogni giorno, in collaborazione con il Comitato ticinese contro la guerra in Ucraina, ha organizzato a Lugano una serata pubblica il 19 maggio sul tema donne e guerra.
Noi, le sottoscritte (qui l’elenco aggiornato):
Condanniamo fermamente l’invasione militare realizzata dal regime di Putin in Ucraina che ha già lasciato migliaia di persone morte e centinaia di migliaia di persone profughe, e che provoca un inasprimento del confronto tra i blocchi imperialisti a livello globale.
Respingiamo le posizioni emesse negli ultimi giorni che approfondiscono la spirale bellicista. Respingiamo le decisioni di aggiungere altre armi al conflitto e di aumentare i bilanci di guerra. Rifiutiamo le narrazioni securitarie che rafforzano la logica autoritaria e la militarizzazione. Non nel nostro nome.
Dobbiamo ricordare che la NATO è corresponsabile dell’attuale situazione, creata dal suo espansionismo globale e dalla narrazione militarista della sicurezza. Le armi perpetuano la guerra, perpetuano la barbarie e perpetuano la sofferenza. Non c’è sicurezza più grande della pace.
Con questo manifesto raccogliamo l’appello lanciato dai gruppi femministi russi e ci uniamo alla Resistenza femminista contro la guerra! Riprendiamo il filo della storia femminista che ha partecipato alle lotte contro le guerre reazionarie, dal movimento guidato da Rosa Luxemburg nel 1914 al campo antinucleare di Greenham Common degli anni ’80, al movimento delle Donne in Nero contro la guerra, solo per citare alcuni episodi di questa lotta.
Siamo al fianco del popolo ucraino che vuole recuperare la pace e chiede il cessate il fuoco. Siamo con le persone russe mobilitate che, nonostante la repressione e le minacce del regime autoritario e repressivo di Putin, chiedono di fermare l’invasione militare.
Per questo diciamo Resistenza femminista contro la guerra. Dietro il NO alla guerra non c’è assolutamente una posizione ingenua o naïf. L’unico vero percorso verso la pace è la de-escalation della guerra. Esigiamo un riorientamento coraggioso di questa situazione per rompere la spirale militarista iniziata dalla Russia e sostenuta dalla NATO. Chiediamo l’immediata cancellazione del debito estero dell’Ucraina di 125 miliardi di dollari come misura concreta di sostegno al popolo ucraino e denunciamo le riforme e le condizionalità imposte dal FMI negli ultimi anni.
L’insegnamento delle dolorose esperienze di guerra e di conflitto in Europa nel secolo scorso deve contraddistinguere il nostro impegno e la nostra azione. La guerra è inconciliabile con i valori e gli obiettivi essenziali del movimento femminista. Per la pace, la coesistenza dei popoli e la soluzione democratica dei conflitti.
SIAMO IN TANTI E TANTE A DIRE NO ALLA GUERRA, ALL’IMPERIALISMO, AL PATRIARCATO, ALL’AUTORITARISMO E AL MILITARISMO.
NOI SIAMO IL FUTURO CHE PREVARRÀ!
*Tradotto da F. Dogliotti da Feminists against war