Donne in piazza contro la violenza

3 Marzo 2022 | La piazza si conquista, sciopero femminista!

Martedì 8 marzo le donne scendono in piazza contro la violenza e contro tutte le guerre.

Il collettivo femminista Io l’8 ogni giorno, in occasione della Giornata internazionale della donna, organizza una manifestazione contro la violenza e contro la guerra. Il ritrovo, in viale Stazione a Bellinzona, è previsto per le ore 18.00. 

Ogni 10 giorni un uomo uccide una donna e ogni settimana una donna sopravvive a un tentato femminicidio: questa non è che la punta dell’iceberg di una violenza sommersa e vissuta il più delle volte nel silenzio e nella paura. Una violenza che assume diverse forme (fisica, sessuale, psicologica ed economica) ma che colpisce tutte quante!

Una violenza che se denunciata spesso viene banalizzata o peggio ancora non viene considerata tale. Moltissime donne non denunciano per paura di non essere credute, quelle che lo fanno si confrontano poi con un percorso molto difficile nel quale la loro narrazione viene messa in dubbio con l’obiettivo di trasformare la vittima in colpevole. Quante donne si sono sentite chiedere: ma come eri vestita? Ma perché non ti sei opposta? Ma non è che magari l’hai provocato? 

In altri casi si tende a far passare la molestia come uno scherzo, come una battuta e la donna che la denuncia diventa subito una “bacchettona”.

Una serie di retaggi culturali che rendono difficile per le vittime uscire da queste situazioni. Il governo cantonale ha recentemente presentato un “piano d’azione”, che descrive i servizi presenti sul territorio come tutto sommato adeguati. Una lettura che fa a pugni con quanto vivono quotidianamente le vittime di violenza che non sanno a chi rivolgersi, che si scontrano con istituzioni e servizi che tendono a sminuire quanto stanno vivendo e che, anche per questi motivi, fanno fatica a uscire dalle violenza.

Il collettivo Io l’8 ogni giorno  invece ha un piano d’azione alternativo, femminista, e da anni si batte per concretizzarlo, in particolare chiediamo: 

  • l’attivazione di un numero unico d’emergenza cantonale attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7 gestito da personale professionista preferibilmente donne;
  • la creazione di sportelli e centri anti-violenza in tutti i più grandi comuni del Cantone e la possibilità di chiedere aiuto in farmacie, centri commerciali e online;
  • l’attivazione di un “Codice rosa” nei pronto soccorso per le donne che arrivano in ospedale;
  • la creazione di un reddito di emergenza immediato per le donne che vogliono uscire da una situazione di violenza domestica;
  • l’attivazione di una vasta e capillare campagna di informazione e prevenzione su tutto il terriotiro cantonale. 

Visto il drammatico contesto internazionale, il collettivo io l’8 ogni giorno invita tutte e tutti a scendere in piazza anche per chiedere la fine immediata della guerra in Ucraina. Le donne sono tra le principali vittime dei conflitti. Tutte le guerre si combattono direttamente sul corpo delle donne, che vengono stuprate per terrorizzare le popolazioni, distruggere le comunità e in alcuni casi modificare anche la composizione etnica delle generazioni successive. Gli stupri di guerra non sono solo le violenze sessuali commesse dai combattenti, ma anche la costrizione a prostituirsi come pure a divenire schiave sessuali. Le conseguenze di questi atti durano nel tempo e sono drammatiche: gravidanze indesiderate, infezioni, traumi, emarginazione e infamia pesano sulle donne per sempre. Donne a cui poi spesso è pure negato l’accesso ai servizi di cura e di sostegno. 

Questa forma di violenza è parte integrante delle guerre e dei conflitti, ma vien spesso sottaciuta o considerata come inevitabile. In ogni conflitto ci sono vittime e ci sono eserciti che usano e abusano dei corpi, soprattutto delle donne. 

La guerra diventa quindi l’espressione massima della violenza patriarcale che si esprime quotidianamente sui nostri corpi e contro la quale continueremo a lottare e a mobilitarci.

Scenderemo quindi in piazza l8 marzo solidarizzando con le donne ucraine vittime della guerra e con le femministe russe che sono tra le principali protagoniste dei movimenti civili di opposizione alla guerra nel loro paese. 

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