Le femministe russe contro la guerra

1 Marzo 2022 | Global Sisterhood

Le femministe russe sono scese in piazza per protestare contro la guerra di Putin.

Nella Russia di oggi, le femministe formano uno dei movimenti sociali più attivi nell’opposizione e sfida alla repressione statale. Ora si stanno unendo per resistere alla guerra di Vladimir Putin contro l’Ucraina.

Il testo che segue è il manifesto delle femministe russe* che si sono unite contro l’occupazione e la guerra in Ucraina. Il femminismo è uno dei pochi movimenti di opposizione nella Russia contemporanea che non è stato distrutto dalle ondate di persecuzione promosse dal governo di Vladimir Putin. Al momento diverse decine di gruppi femministi operano in almeno trenta città russe. In questo testo le femministe che partecipano alle manifestazioni contro la guerra in tutto il paese invitano le femministe di tutto il mondo a unirsi per opporsi all’aggressione militare avviata dal governo di Putin.


Il 24 febbraio, verso le 5:30 ora di Mosca, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato un’ “operazione speciale” sul territorio dell’Ucraina per “denazificare” e “smilitarizzare” questo stato sovrano. Tale operazione era pianificata da molto tempo. Da diversi mesi le truppe russe si stavano avvicinando al confine con l’Ucraina. Allo stesso tempo, la leadership del nostro paese ha negato qualsiasi possibilità di un attacco militare. Ora capiamo che questa era solo una bugia.

La Russia ha dichiarato guerra al suo vicino. Non ha concesso all’Ucraina il diritto all’autodeterminazione né alcuna speranza di una vita pacifica. Sosteniamo che – e non per la prima volta – la guerra è stata condotta negli ultimi otto anni su iniziativa del governo russo. Il conflitto nel Donbas è una conseguenza dell’annessione illegale della Crimea. Noi crediamo che la Russia e il suo presidente non sono e non sono mai stati preoccupati per il destino delle persone a Lugansk e Donetsk, e il riconoscimento delle repubbliche dopo otto anni è stato solo un pretesto per l’invasione dell’Ucraina sotto la maschera della liberazione.

Come cittadine russe e femministe, condanniamo questa guerra.

Il femminismo come forza politica non può stare dalla parte di una guerra di aggressione e di occupazione militare. Il movimento femminista in Russia lotta per i gruppi vulnerabili e per lo sviluppo di una società giusta con pari opportunità e prospettive, in cui non può esserci posto per la violenza e i conflitti militari.

La guerra significa violenza, povertà, obbligo a lasciare le proprie case, vite spezzate, insicurezza e mancanza di futuro. È inconciliabile con i valori e gli obiettivi essenziali del movimento femminista. La guerra esaspera la disuguaglianza di genere e riporta indietro di molti anni le conquiste dei diritti umani.

La guerra porta con sé non solo la violenza delle bombe e dei proiettili, ma anche la violenza sessuale: come dimostra la storia, durante la guerra il rischio di essere violentata aumenta notevolmente per qualsiasi donna. Per queste e molte altre ragioni, le femministe russe e quelle che condividono i valori femministi devono prendere una posizione forte contro questa guerra scatenata dalla leadership del nostro paese.

L’attuale guerra, come dimostrano i discorsi di Putin, è combattuta anche sotto la bandiera dei “valori tradizionali” dichiarati dagli ideologi del governo – valori che la Russia avrebbe deciso di promuovere in tutto il mondo come un missionario, usando la violenza contro coloro che rifiutano di accettarli o hanno altre opinioni.

Chiunque sia capace di pensiero critico capisce bene che questi “valori tradizionali” includono la disuguaglianza di genere, lo sfruttamento delle donne e la repressione statale contro coloro il cui stile di vita, l’autoidentificazione e le azioni non sono conformi alle strette norme patriarcali. La giustificazione dell’occupazione di uno stato vicino con il desiderio di promuovere tali norme distorte e perseguire una “liberazione” demagogica è un’altra ragione per cui le femministe di tutta la Russia devono opporsi a questa guerra con tutta la loro energia.

Oggi le femministe sono una delle poche forze politiche attive in Russia. Per molto tempo, le autorità russe non ci hanno percepito come un movimento politico pericoloso, e quindi siamo state temporaneamente meno colpite dalla repressione statale rispetto ad altri gruppi politici. Attualmente più di quarantacinque diverse organizzazioni femministe operano in tutto il paese, da Kaliningrad a Vladivostok, da Rostov-on-Don a Ulan-Ude e Murmansk.

Chiediamo ai gruppi femministi russi e alle singole femministe di unirsi alla Resistenza Femminista Anti-Guerra e di unire le forze per opporsi attivamente alla guerra e al governo che l’ha iniziata.

Chiediamo anche alle femministe di tutto il mondo di unirsi alla nostra resistenza. Siamo molte, e insieme possiamo fare tanto: negli ultimi dieci anni, il movimento femminista ha guadagnato un enorme potere mediatico e culturale. È ora di trasformarlo in potere politico. Siamo l’opposizione alla guerra, al patriarcato, all’autoritarismo e al militarismo. Siamo il futuro che avrà la meglio.

Facciamo appello alle femministe di tutto il mondo:

  • Unitevi alle manifestazioni pacifiche e lanciate campagne “offline e online” contro la guerra in Ucraina e la dittatura di Putin, organizzando le vostre azioni. Sentitevi libere di usare il simbolo del movimento Feminist Anti-War Resistance nei vostri materiali e pubblicazioni, così come gli hashtag #FeministAntiWarResistance e #FeministsAgainstWar.
  • Distribuite le informazioni sulla guerra in Ucraina e sull’aggressione di Putin. Abbiamo bisogno che il mondo intero sostenga l’Ucraina in questo momento e che si rifiuti di aiutare il regime di Putin in qualsiasi modo.
  • Condividete questo manifesto con altr*. È necessario dimostrare che le femministe sono contro questa guerra – e contro ogni tipo di guerra. E’ anche essenziale per dimostrare che ci sono ancora attiviste russe che sono pronte a unirsi in opposizione al regime di Putin. Ora siamo tutte in pericolo di persecuzione da parte dello stato e abbiamo bisogno del vostro sostegno.

*Testo pubblicato in inglese su Jacobin il 27 febbraio 2022 e tradotto dal collettivo Io l’8 ogni giorno.

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