Il collettivo femminista Io l’8 ogni giorno ha partecipato alle Assise svizzere organizzate dai collettivi per lo sciopero femminista e delle donne del 30 gennaio 2021. Il collettivo Io l’8 ogni giorno ha potuto presentare lo stato dei lavori del Piano d’azione femminista contro la violenza sulle donne. Riportiamo qui la risoluzione delle assise.
Nonostante la situazione legata al Covid-19 renda la mobilitazione collettiva più difficile, noi non ci arrendiamo e continuiamo la nostra lotta.
Dal marzo 2020, abbiamo constatato con indignazione che la pandemia ha aggravato le disuguaglianze sociali, economiche, di genere, tra le generazioni e nei confronti delle persone in situazione di handicap.
Come donne siamo in prima linea nella lotta alla pandemia: ci assumiamo la maggior parte del lavoro di cura negli ospedali, nelle case per anziani e nell’aiuto domiciliare; ci facciamo carico dell’educazione dei bambini e delle bambine negli asili nido, nelle scuole e nelle strutture para-scolastiche; lavoriamo alle casse dei supermercati che permettono l’accesso ai beni essenziali e nei servizi di pulizia, indispensabili per la protezione della salute. Si tratta di professioni che ci espongono maggiormente al rischio di contagio.
Inoltre, le misure di protezione come la chiusura dei commerci non essenziali, il lavoro ridotto e l’interruzione di alcune attività hanno un impatto sui nostri redditi già bassi. Siamo maggiormente occupate in posti di lavoro precari e a tempo parziale nel settore della cultura, dei servizi alla persona e della ristorazione, settori che sono fortemente toccati dalla crisi sanitaria. A questo, oltre al telelavoro, si aggiungono i lavori domestici e di cura.
In questo contesto non viene messa in atto nessuna misura politica per cambiare l’economia capitalista, che è profondamente iniqua, razzista e patriarcale, che non ha cura della vita ed è all’origine della distruzione dell’ecosistema da cui dipendiamo.
Per tali motivi le oltre 300 donne riunite nelle assise romande del 30 gennaio lanciano un appello a tutte le persone in Svizzera per mobilitarsi anche nel 2021. Dopo il 14 giugno 2019, il dibattito politico e più in generale il futuro del nostro pianeta non possono più fare a meno di noi e del nostro contributo!
Nei prossimi mesi ci mobiliteremo per questi obiettivi comuni:
– Rivendichiamo il diritto di vivere libere/i in una società che garantisca uguali diritti a tutti e tutte indipendentemente dall’appartenenza religiosa, dall’aspetto, dall’identità di genere e dall’orientamento sessuale. Il 7 marzo, invitiamo quindi a votare NO all’iniziativa “Sì al divieto di dissimulare il viso”, che ha come unico obiettivo quello di stigmatizzare le donne musulmane. Combattiamo tutte le politiche repressive, sessiste e razziste. Per questo denunciamo anche la chiusura delle frontiere e le politiche di criminalizzazione della mobilità che colpiscono in particolare le donne, le persone trans e non binarie. Lo stupro e la violenza contro i rifugiati e le rifugiate devono essere riconosciuti come motivo per l’ottenimento dell’asilo. La solidarietà femminista internazionale e l’intersezionalità sono essenziali per il nostro femminismo.
– 65 anni è ancora NO! Continuiamo ad opporci al progetto AVS 21 e chiedere il suo ritiro in favore di una riforma che metta finalmente in atto un modello di previdenza per la vecchiaia egualitario, solidale e sostenibile. L’aumento dell’età di pensionamento delle donne contribuisce solo marginalmente al miglioramento della situazione finanziaria dell’AVS. Porre fine alla disuguaglianza salariale e aumentare i salari avrebbe sicuramente un impatto maggiore. Inoltre, l’innalzamento dell’età pensionabile per le donne apre di fatto le porte a un aumento dell’età di pensionamento per tutti e tutte a 67 anni.
I collettivi dello sciopero femminista chiedono una mobilitazione massiccia l’8 marzo a favore dell’abbandono della riforma dell’AVS 21 e invitano a firmare l’appello lanciato dall’USS che si oppone a un aumento dell’età pensionabile per le donne e chiede l’aumento delle rendite.
– SÌ allo sciopero per il futuro del 21 maggio e alle mobilitazioni per il clima tutto l’anno. Stiamo lottando per un futuro egualitario e unito, che non si potrà costruire se il sistema patriarcale, capitalista e colonialista continua a distruggere il pianeta e a sfruttare il lavoro delle donne.
– NO alle violenze sessiste e sessuali. Sosteniamo una ridefinizione nel codice penale del reato di stupro e della violazione dell’integrità sessuale basata sul concetto di consenso. Rivendichiamo l’applicazione senza riserve della Convenzione di Istanbul e dei mezzi per sostenere e proteggere le persone sopravvissute alle violenze sessisti e sessuali. Vogliamo elaborare un piano nazionale per combattere queste violenze tenendo conto della loro dimensione intersezionale.
– SÌ al matrimonio per tutti e tutte, oggi attaccato dal referendum dei partiti conservatori e reazionari. Tuttavia, questo progetto è ancora carente e per questo chiediamo una vera parità di accesso alla PMA (procreazione medicalmente assistita) garantita dal rimborso delle procedure, così come una possibile filiazione al di fuori del matrimonio! Rifiutiamo tutte le ingiunzioni patriarcali ed eterosessuali riguardanti il nostro corpo, la nostra sessualità e le nostre identità!
Il 14 giugno 2021, COVID o no, noi ci saremo! Visibili e rumorose occuperemo lo spazio pubblico.
Il 14 giugno 2021, COVID o no, noi ci saremo! Visibili e rumorose occuperemo lo spazio pubblico.
In occasione di questa giornata le donne, le persone trans e non binarie si mobiliteranno in tutti luoghi di vita e di lavoro. Facciamo appello a un momento comune alle ore 18.00.
L’energia e la collera femminista faranno nuovamente tremare la Svizzera. Trasformiamo la nostra paura in rabbia, la nostra rabbia in forza e la nostra forza in lotta!
Il collettivo Io l’8 ogni giorno
I collettivi romandi per lo sciopero femminista