I giorni di festa non sono fatti per lavorare!
L’8 io non lavoro ma lotto…con questo slogan negli ultimi anni il collettivo femminista Io l’8 ogni giorno ha voluto mettere al centro delle sue rivendicazioni il miglioramento delle condizioni di lavoro del personale della vendita e della grande distribuzione, composto in stragrande maggioranza da donne.
Mai come quest’anno questa rivendicazione è attuale. Il personale della vendita è stato sottoposto durante la prima ondata di marzo e aprile a turni di lavoro massacranti esponendosi quotidianamente al rischio di contagio. Ancora oggi in questo settore le condizioni di lavoro sono precarie e il personale sottopagato.
Ora sarà costretto a lavorare l’8 dicembre, tutte le domeniche del mese (compreso il 27) e il 31. Tutto questo per permettere lo svolgimento dello shopping di Natale in barba ovviamente alla crisi sanitaria e sociale che attanaglia ormai da mesi il nostro cantone.
Ancora una volta per tutelare i profitti della grande distribuzione (che nel periodo di marzo e aprile ha fatto registrare un utile pari a quello del periodo natalizio…) si mette a rischio la salute di migliaia di lavoratrici costrette a turni di lavoro massacranti e a fare salti mortali per riuscire a conciliare vita famigliare e attività professionale.
Senza contare che i grandi magazzini e i centri commerciali sono tra i luoghi privilegiati per la diffusione del virus. Nel nostro cantone la situazione sanitaria e epidemiologica è tutt’altro che sotto controllo. Proprio oggi veniamo a sapere che il Consiglio Federale ha chiesto al Ticino di adottare misure più severe per contenere la diffusione del virus.
Il collettivo Io l’8 ogni giorno sostiene che sarebbe sensato in questa situazione rinunciare alle aperture straordinarie nei giorni festivi, in questo modo si farebbe un passo concreto nella direzione del contenimento del virus e si garantirebbe il diritto al riposo per il personale della vendita, che potrebbe avere così un po’ più di tempo libero per sé.